L’apertura di diaframma massima di un obiettivo si può vedere sul barilotto davanti all’obiettivo, un’apertura massima di f/2.8 riporterà le cifre 1:2.8. questi numeri sono importanti perché indicano quanto è luminoso un obiettivo: più è ampia la possibilità di apertura del diaframma più luminoso sarà il suo obiettivo.

Un obiettivo con apertura massima di f/2.8 consentirà tempi di otturazione più veloci raggiungendo sempre una corretta esposizione, rispetto a un obiettivo meno luminoso come ad esempio f/4. Più luminoso è l’obiettivo, maggiore è il controllo creativo del fotografo, grazie ha un numero più elevato di combinazioni di esposizione con l’otturazione/apertura di diaframma, ossia un maggior controllo sulla profondità di campo e sul tempo di otturazione.

Apertura diaframma

L'apertura del diaframma, si misura in numeri f/. I numeri f/ bassi rappresentano un'apertura più grande, al contrario, i numeri f/ più alti riducono la dimensione del diaframma. Le variazioni influiscono sul tempo di scatto e anche sulla porzione di fascia nitida di una scena.

In fotografia, tramite il diaframma possiamo gestire la quantità di luce che entra nell’obiettivo, ed influisce sul tempo di posa. Se è molto aperto significa che entrerà più luce, di conseguenza l’otturatore avrà bisogno di tempi di apertura molto brevi per raggiungere la corretta esposizione.

Quale apertura scegliere ?

Quando si scattano foto in modalità priorità di diaframma impostata su una reflex digitale, quali sono le aperture del diaframma da scegliere?

Scattare foto in priorità di diaframma

Priorità diaframma AE (Av) consente di decidere l'apertura, mentre la fotocamera seleziona la velocità dell'otturatore. In questa modalità di esposizione della macchina fotografica, è possibile impostare manualmente il valore di apertura desiderato, mentre la velocità dell'otturatore viene impostata automaticamente in base alla luminosità del soggetto. Ad un'apertura maggiore (numero/f inferiore), corrisponde uno sfondo sfocato per i ritratti.

Minore è il numero/f, tanto più sfocato risulterà lo sfondo. Se si utilizza un'apertura ridotta (numero/f superiore), sia i soggetti in primo piano che quelli sullo sfondo vengono messi a fuoco. Maggiore è il numero/f, tanto più nitidi risulteranno i soggetti indipendentemente dalla distanza.

La maggior parte dei fotografi di solito quando scattano in priorità di diaframma (AV), scelgono l’apertura in base al soggetto che devono fotografare, tuttavia saper distinguere quale impostazione applicare è un ottimo punto di partenza per imparare. Di solito, in questo modo la scelta è su tre impostazioni di valori apertura:

Apertura ampia ( f/2.8)

Le lamelle si aprono quanto più possibile, consentendo ad una maggiore quantità di luce di raggiungere il sensore. Lo sfondo e il primo piano risulteranno sfocati, con questa apertura si possono sfruttare tempi di posa più veloci. Alla massima apertura del diaframma della macchina fotografica, solo una minima parte della scena risulta a fuoco. Il diaframma aperto al massimo, è ottimo per scattare foto ritratti, per esempio mantenere il soggetto nitido contro uno sfondo morbido ha un bell'effetto.

Apertura ottimale (f/8)

Questa apertura ci offre la massima resa qualitativa, l’apertura f/8 rappresenta un giusto compromesso con la maggior parte degli obiettivi. Si otterranno immagini quanto più possibile nitide, e si riducono al minimo eventuali carenze ottiche.

Generalmente la resa migliore di un'apertura ottimale, si ha con aperture intermedie e quella peggiore alla massima apertura. Più lo apriamo e più luce entra nell’obiettivo, per cui a parità di luce ambiente e sensibilità si avrà un’esposizione corretta con tempi di posa più brevi. Chiudendolo succede il contrario.

Il diaframma si trova nel barilotto cilindrico dell'obbiettivo, regola la quantità di luce che passa al momento dello scatto. E' formato da alcune lamelle metalliche che scivolando su loro stesse determinano il diametro di un foro circolare più o meno ampio.

Siamo noi a dover sceglier l’apertura, si apre e si chiude per raddoppiare o dimezzare la quantità di luce che intendiamo far passare per avere un’immagine bene esposta.

Apertura ristretta (F/22)

L’apertura f/22, cioè massima chiusura, ci consente di massimizzare la profondità di campo, garantendo la massima nitidezza sull’intera immagine. Necessita però di tempi più lenti, il che è perfetto se si desidera ottenere un effetto seta sull’acqua di una cascata. Dal primo piano allo sfondo, quasi tutto risulta a fuoco. Il diaframma più chiuso, è ideale per riprendere scene ampie come i paesaggi.

Video Tutorial

 

Se è molto chiuso, al contrario, la quantità di luce che entra è minore e quindi l’otturatore avrà bisogno di tempi di apertura più lunghi per raggiungere la corretta esposizione. Mediante la regolazione del diaframma possiamo controllare il diametro del foro all’interno dell’obiettivo attraverso cui passa la luce.

Quando il valore “f” si dimezza, l’area attraverso cui passa la luce si quadruplica. Ad esempio quando il diaframma viene modificato da f/8 ad f/5,6 e poi ad f/4, prima si raddoppia la quantità di luce, poi si quadruplica.

Apertura del diaframmaQuantità di luceTempo di posa
f/221X16 secondi
f/162X8 secondi
f/114X4 secondi
f/8.08X2 secondi
f/5.616X1 secondo
f/4.032X1/2 secondo
f/2.864X1/4 secondo
f/2.0128x1/8 secondo
f/1.4256X1/15 secondo

Diaframma fotografia

Gli obiettivi fotografici, sono dotati di un diaframma ad apertura variabile. Consente l'entrata della luce  dall’obiettivo durante lo scatto. Se si chiude per avere un'esposizione giusta, bisogna scegliere un tempo più lungo e/o aumentare il valore ISO. A seconda dell'apertura impostata avremo corrispondenti profondità di campo. In base all'apertura si influenzano le prestazioni dell’obiettivo, dato che quasi tutte le aberrazioni ottiche si riducono quando l’apertura è ridotta.

Scala diaframmi

In questo disegno vediamo una sequenza della scala diaframmi. Ad ogni passaggio si dimezza la quantità di luce che lo attraversa, con la necessità di un tempo di esposizione doppio (a parità di luce ambiente e sensibilità ISO).

Stop in fotografia

Gli scatti della ghiera dell’ottica in fotografia si chiamano "stop", rappresentano la scala delle aperture:
f 1 f 1,4 f 2 f 2,8 f 4 f 5,6 f 8 f 11 f 16 f 22 f 32 f 45 f 68

al numero minore equivale una apertura maggiore.
Un' apertura impostata al valore f 2,8 farà passare una quantità di luce superiore di una impostata allo stop successivo f4, cioè entrerà esattamente il doppio della luce.

In base alle nostre scelte, uno stop in più o uno stop in meno, determina la quantità di luce che arriverà al sensore. Al diaframma è legata la profondità di campo che rappresenta la porzione di spazio che risulta nitida in una foto.

Il diaframma in fotografia si comporta come l’iride dell’occhio umano

Come l’iride dell’occhio umano, che si allarga o si restringe variando la quantità di luce che raggiunge la retina, anche in fotografia, la variazione di diametro del foro del diaframma, si ottiene mediante una struttura lamelle, che possono essere due (nelle fotocamere digitali compatte meno pregiate) oppure sette o nove.

Normalmente diaframmi molto complessi si trovano sulle ottiche pregiate o super luminose (queste hanno lenti di grande diametro, cosicché deve controllare una superficie ampia). Quanto più il numero di lamelle è elevato, tanto più il foro che esse formano si avvicina all’ideale disegno circolare. Quelli polilamellari, sono preferibili al di là della raffinatezza costruttiva, perché producono una resa più morbida e plastica dei piani fuori fuoco.

Lamelle diaframma

Per sapere quante lamelle ha il diaframma dell’ottica che stiamo usando basta smontare l’obiettivo dalla fotocamera, osservarlo in controluce e contare i lati del poligono regolare che esse disegnano all’interno dei gruppi dirigenti. La sua forma a volte è visibile anche nelle nostre fotografie: in alcune riprese in controluce, può capitare che si formano riflessi intorno all’obiettivo. Grazie riflessi intorno al disco solare si possono contare le lamelle che lo compongono.

Tempo di scatto

Apertura e il tempo di scatto sono importantissimi e fondamentali per ottenere una foto perfetta. La loro combinazione influenza la quantità di luce che penetra nell’obiettivo ed è determinante per l’aspetto finale delle nostre immagini. Controlla la profondità di campo determinando quali aree di una scena appaiano a fuoco.

Tempo di scatto

Se vogliamo una ridotta profondità di campo, dobbiamo selezionare un'apertura ampia (come f/2.8), al contrario se vogliamo che la profondità di campo sia più ampia, dobbiamo selezionare una più chiusa (come f/16). Il tempo di scatto può “congelare” un soggetto in movimento o creare un effetto sfocato. Più è lento il tempo di scatto, maggiore sarà la sfocatura.

Diminuire apertura diaframma

1 aumentare la profondità di campo negli scatti in close-up e assicurarci che la scena sia a fuoco dal primo piano allo sfondo. È importante anche nei paesaggi.

2 catturare il massimo di dettaglio. I diaframmi più chiusi sono eccellenti per paesaggi e scatti architettonici.

3 poter impostare tempi di scatto più lenti e introdurre effetti creativi come la sfocatura di movimento o le scie luminose dei fanali delle auto nelle foto notturne.

Aumentare apertura diaframma

1 ridurre la profondità di campo e concentrare l’attenzione sul soggetto sfocando lo sfondo.

2 isolare un oggetto da uno sfondo sgradevole o confuso.

3 poter utilizzare tempi più veloci grazie alla maggior quantità di luce che raggiunge il sensore e quindi per congelare l’azione ed evitare sfocature.

4 creare astratti macro artistici controllando precisamente cosa rimanga a fuoco.