Ottimizzare immagini per web con PhotoShop
Ottimizzare le immaginiper il web significa ridurre le loro dimensioni senza comprometterne la qualità, in modo da migliorare le prestazioni del sito e la sua SEO.
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- Ottimizzare immagini
- Formati di immagine moderni e loro applicazioni
- Tecniche di compressione avanzate
- Ottimizzazione per dispositivi mobili
- Content Delivery Network e distribuzione globale
- SEO e ottimizzazione per motori di ricerca
- Ottimizzare le immagini per il web
- Ecco alcuni consigli per ottimizzare le immagini per il web
- Salva immagini per Web con PhotoShop
- Tutorial di photoshop: ottimizzare immagini per usarle sul web
- Bibliografia
- FAQ: Ottimizzare immagini
Ottimizzare le immaginiper il web è un'operazione importante per migliorare le prestazioni del sito e la sua SEO. Le immagini, infatti, possono rappresentare una parte significativa del peso di un sito web, quindi è importante ridurre le loro dimensioni senza compromettere la qualità.
Ottimizzare immagini
L'ottimizzazione delle immagini rappresenta oggi uno degli aspetti più critici per il successo di qualsiasi progetto digitale, dalle pagine web alle applicazioni mobile, dai social media ai marketplace online. Con oltre 4,6 miliardi di utenti internet attivi a livello globale e tempi di caricamento che influenzano direttamente l'esperienza utente, la gestione efficace delle risorse visive non è più un'opzione, ma una necessità strategica.
Il panorama attuale dell'ottimizzazione delle immagini è caratterizzato da sfide tecniche sempre più complesse: i dispositivi mobili rappresentano oltre il 58% del traffico web globale, richiedendo immagini che si adattino perfettamente a schermi con risoluzioni e densità di pixel diverse. Parallelamente, i motori di ricerca come Google hanno integrato la velocità di caricamento come fattore di ranking cruciale, penalizzando i siti con immagini non ottimizzate.
Le tendenze emergenti stanno ridefinendo completamente l'approccio alla compressione e distribuzione delle immagini digitali. I formati di nuova generazione come WebP, AVIF e HEIF stanno guadagnando terreno, offrendo compressioni superiori del 25-50% rispetto ai tradizionali JPEG e PNG. Contemporaneamente, l'intelligenza artificiale sta rivoluzionando il processo di ottimizzazione attraverso algoritmi di machine learning che analizzano automaticamente il contenuto visivo per applicare le migliori strategie di compressione.
In Europa, secondo i dati dell'Osservatorio Digitale Italiano 2024, il 73% delle aziende considera l'ottimizzazione delle immagini una priorità strategica per migliorare le conversioni e-commerce. La ricerca evidenzia come una riduzione di appena un secondo nel tempo di caricamento può aumentare i tassi di conversione fino al 7%, mentre immagini non ottimizzate causano l'abbandono del 40% degli utenti entro i primi 3 secondi di attesa.
L'evoluzione tecnologica sta inoltre introducendo nuovi paradigmi come il lazy loading intelligente, la compressione adattiva basata sulla connessione dell'utente e i CDN specializzati per la distribuzione globale delle immagini. Questi strumenti, combinati con tecniche avanzate di responsive design e ottimizzazione per i motori di ricerca, stanno creando un ecosistema sempre più sofisticato dove l'efficienza tecnica si fonde con l'esperienza utente ottimale.
Formati di immagine moderni e loro applicazioni
La scelta del formato immagine appropriato costituisce il fondamento dell'ottimizzazione digitale, influenzando direttamente dimensioni dei file, qualità visiva e compatibilità cross-platform. I formati tradizionali come JPEG e PNG, pur rimanendo ampiamente utilizzati, stanno cedendo terreno a soluzioni più avanzate che offrono compressioni superiori e funzionalità aggiuntive.
Il formato WebP, sviluppato da Google, rappresenta attualmente il compromesso ideale tra qualità e dimensioni file, garantendo riduzioni del peso fino al 35% rispetto ai JPEG tradizionali. Supporta sia la compressione lossy che lossless, oltre alla trasparenza e all'animazione, rendendolo versatile per molteplici applicazioni. La sua adozione è cresciuta del 340% negli ultimi tre anni secondo il Web Technology Survey europeo, con particolare diffusione nel settore e-commerce dove ogni kilobyte risparmiato si traduce in migliori performance.
AVIF (AV1 Image File Format) emerge come il formato di nuova generazione più promettente, offrendo compressioni superiori del 50% rispetto ai JPEG mantenendo qualità visiva eccellente. Basato sul codec video AV1, eccelle particolarmente nella gestione di immagini ad alta risoluzione e scene complesse. Tuttavia, il supporto browser rimane limitato, richiedendo strategie di fallback per garantire compatibilità universale.
Le strategie di implementazione richiedono un approccio metodico:
- Analisi del contenuto: immagini fotografiche beneficiano della compressione JPEG/WebP, mentre grafici e loghi richiedono formati lossless come PNG o SVG • Test di compatibilità: implementazione di soluzioni progressive che servono formati moderni ai browser supportati e fallback per quelli legacy • Monitoraggio delle performance: utilizzo di strumenti come Google PageSpeed Insights per verificare l'impatto reale delle scelte di formato
Tecniche di compressione avanzate
La compressione intelligente rappresenta l'evoluzione naturale delle tecniche tradizionali, sfruttando algoritmi sofisticati per ottimizzare automaticamente ogni singola immagine in base al suo contenuto specifico. Questo approccio supera i limiti della compressione universale, adattando parametri come qualità, algoritmo e post-processing alle caratteristiche peculiari di ogni file.
Gli algoritmi di machine learning stanno rivoluzionando questo settore attraverso l'analisi automatica del contenuto visivo. Sistemi come TinyPNG Pro e ImageOptim utilizzano reti neurali per identificare aree dell'immagine meno critiche per la percezione umana, applicando compressioni più aggressive in queste zone mentre preservano i dettagli importanti. Questo approccio selettivo può ridurre le dimensioni file del 40-60% senza perdite percettibili di qualità.
La compressione adattiva introduce un ulteriore livello di sofisticazione, considerando fattori esterni come la velocità di connessione dell'utente, il tipo di dispositivo e il contesto d'uso. Piattaforme come Cloudinary e ImageEngine implementano questi sistemi, servendo automaticamente versioni diverse della stessa immagine:
- Connessioni veloci: immagini ad alta qualità per massimizzare l'impatto visivo • Reti lente: versioni ultra-compresse per garantire caricamenti rapidi • Dispositivi mobile: ottimizzazioni specifiche per schermi piccoli ad alta densità di pixel
Le tecniche ibride combinano multiple metodologie per risultati ottimali. La compressione a due passaggi analizza prima l'intera immagine per identificare pattern e ridondanze, quindi applica algoritmi specifici per ogni area. Questo approccio, utilizzato da strumenti professionali come Adobe Media Encoder, può migliorare l'efficienza della compressione del 15-25% rispetto ai metodi tradizionali.
Ottimizzazione per dispositivi mobili
L'ottimizzazione mobile-first è diventata imperativa considerando che il 67% degli utenti italiani accede al web principalmente da smartphone, secondo l'ultima ricerca AGCOM. I dispositivi mobili presentano sfide uniche: schermi con densità di pixel variabili, connessioni instabili e risorse computazionali limitate richiedono strategie specifiche per garantire prestazioni ottimali.
Il responsive imaging costituisce il pilastro fondamentale dell'ottimizzazione mobile, implementando il servizio di immagini diverse basate sulle caratteristiche del dispositivo. L'elemento HTML <picture> e l'attributo srcset permettono di definire multiple versioni della stessa immagine:
- Versioni ad alta densità (2x, 3x) per display Retina e similari • Crop intelligenti che mantengono i soggetti principali visibili su schermi piccoli • Formati ottimizzati specifici per le capacità del browser mobile
La compressione progressiva rappresenta una tecnica particolarmente efficace per l'esperienza mobile, caricando inizialmente una versione a bassa risoluzione dell'immagine che si raffina gradualmente. Questo approccio, implementato nativamente nei JPEG progressivi, riduce la percezione dei tempi di attesa del 25-30% secondo studi di usabilità condotti da Google.
Lazy loading intelligente e intersection observers ottimizzano ulteriormente le performance mobile ritardando il caricamento delle immagini fino a quando non entrano nel viewport. Le implementazioni moderne considerano anche il prediction loading, precaricando immagini che l'utente probabilmente visualizzerà in base ai pattern di scrolling.
Strategie per connessioni lente
Le reti mobili instabili richiedono approcci specializzati che bilancino qualità visiva e velocità di caricamento. La Network Information API permette di rilevare la velocità di connessione dell'utente, adattando dinamicamente la strategia di caricamento delle immagini.
Per connessioni 3G e inferiori, le tecniche di degradazione progressiva includono:
- Placeholder colorati che riproducono i colori dominanti dell'immagine finale • Versioni blur-up che mostrano versioni estremamente compresse (1-2KB) che si affinano progressivamente • Caricamento selettivo che prioritizza immagini above-the-fold e criticas per il contenuto
Content Delivery Network e distribuzione globale
I Content Delivery Network (CDN) specializzati per immagini rappresentano l'infrastruttura backbone per la distribuzione efficiente di contenuti visivi su scala globale. A differenza dei CDN tradizionali, questi servizi offrono ottimizzazioni specifiche per immagini, trasformazioni real-time e caching intelligente basato sul contenuto visivo.
Amazon CloudFront Images e Cloudflare Images implementano edge computing per processare le immagini direttamente sui server periferici, riducendo la latenza e migliorando i tempi di risposta. Questa architettura distribuita permette di servire immagini ottimizzate specificamente per ogni regione geografica, considerando fattori come velocità di connessione media locale e preferenze di formato browser.
La trasformazione on-the-fly costituisce una funzionalità chiave dei CDN moderni, permettendo di generare multiple versioni di un'immagine senza storage aggiuntivo. Parametri URL semplici controllano:
- Dimensioni e risoluzione (w=800&h=600 per ridimensionamento) • Formato di output (conversione automatica in WebP per browser compatibili) • Qualità di compressione (q=80 per JPEG con qualità 80%) • Effetti e filtri (sharpen, blur, correzioni colore)
L'intelligent caching analizza i pattern di accesso per ottimizzare automaticamente la distribuzione. Le immagini più richieste vengono replicate su più edge server, mentre contenuti di nicchia rimangono sui server origine fino alla prima richiesta. Questo approccio ibrido riduce i costi di storage del 40-50% mantenendo performance elevate.
Monitoraggio e analytics
Il Real User Monitoring (RUM) per immagini fornisce metriche dettagliate sulle performance reali, andando oltre i test sintetici per comprendere l'esperienza utente effettiva. Strumenti come SpeedCurve e New Relic Browser tracciano metriche specifiche:
- Image Load Time: tempo medio di caricamento per tipologia di immagine • Cumulative Layout Shift (CLS): impatto delle immagini sulla stabilità del layout • First Contentful Paint (FCP): contributo delle immagini al rendering iniziale
L'analisi predittiva utilizza machine learning per identificare pattern e ottimizzare proattivamente la distribuzione. Algoritmi analizzano stagionalità, eventi speciali e trend di utilizzo per pre-posizionare contenuti sui nodi CDN più appropriati.
SEO e ottimizzazione per motori di ricerca
L'ottimizzazione SEO delle immagini si è evoluta significativamente con gli aggiornamenti algoritmici di Google, che ora considera le immagini come elementi cruciali per il ranking complessivo delle pagine. Il Core Web Vitals update ha reso esplicito il legame tra performance delle immagini e posizionamento nei risultati di ricerca, penalizzando siti con immagini non ottimizzate.
La ricerca visiva rappresenta un trend in crescita esponenziale, con Google Lens che registra oltre 8 miliardi di ricerche visuali mensili a livello globale. Questo paradigma richiede ottimizzazioni specifiche che vanno oltre la semplice riduzione delle dimensioni file, includendo:
- Metadati strutturati (Schema.org ImageObject) per fornire contesto semantico • Alt text descrittivi e specifici che descrivano accuratamente contenuto e contesto • Naming convention semantiche per i file (product-name-color-angle.jpg invece di IMG_1234.jpg) • Caption e descrizioni che supportino la comprensione del contenuto
Il page experience signal di Google integra le immagini nel calcolo complessivo dell'user experience, considerando fattori come Largest Contentful Paint (LCP) spesso dominato dal caricamento dell'immagine principale. Ottimizzazioni tecniche includono:
- Preloading delle immagini hero con <link rel="preload"> • Dimensioni esplicite per prevenire layout shifts • Lazy loading nativo con loading="lazy" per immagini below-the-fold
Structured data e markup semantico
L'implementazione di dati strutturati per immagini migliora significativamente la visibilità nei risultati di ricerca, abilitando rich snippet e posizionamenti in Google Images. Il markup Schema.org per immagini include proprietà specifiche come:
"image": {
"@type": "ImageObject",
"url": "https://example.com/image.jpg",
"width": "1200",
"height": "800",
"caption": "Descrizione dettagliata dell'immagine"
}
La Google Search Console fornisce insights specifici sulle performance delle immagini attraverso il report "Performance" filtrato per "Immagini", mostrando impressioni, click e CTR per ogni risorsa visiva. Questi dati permettono di identificare immagini con alto potenziale di traffico e ottimizzare prioritariamente quelle più performanti.
Ottimizzare le immagini per il web
Ottimizzare le immagini per il web è fondamentale per migliorare le prestazioni del tuo sito web e l'esperienza utente. Ottimizzare le immagini per il web richiede un equilibrio tra qualità visiva e prestazioni del sito. Con le giuste tecniche e strumenti, è possibile migliorare notevolmente l'esperienza utente senza compromettere la qualità delle immagini.
Scegliere il formato di file giusto
- JPEG: il formato migliore per foto con molte sfumature di colore. Offre una buona compressione senza sacrificare eccessivamente la qualità.
- PNG: ideale per immagini con linee definite, testo e loghi. Offre una compressione senza perdita di dati, ma i file risultano più grandi rispetto ai JPEG.
- WebP: un formato relativamente nuovo che offre una compressione migliore sia per le immagini con perdita che senza perdita di dati rispetto a JPEG e PNG. Tuttavia, non è ancora supportato da tutti i browser.
- GIF: adatto a immagini animate a bassa risoluzione.
Ridimensionare le immagini
- Caricare immagini con le dimensioni esatte per cui verranno utilizzate sul sito web. Evitare di ridimensionarle con HTML o CSS, in quanto ciò può compromettere la qualità.
- Utilizzare strumenti online o software di editing di immagini per ridimensionare le immagini.
Comprimere le immagini
- La compressione riduce le dimensioni del file di un'immagine senza sacrificare eccessivamente la qualità.
- Esistono diversi strumenti online e software gratuiti per comprimere le immagini.
- Evitare di comprimere eccessivamente le immagini, in quanto ciò può causare una perdita di qualità visibile.
Ottimizzare i metadati
- Aggiungere un nome descrittivo e un attributo alt a tutte le immagini. Questo aiuta i motori di ricerca a comprendere il contenuto delle immagini e migliora l'accessibilità del sito web.
- Utilizzare parole chiave pertinenti nei nomi e negli attributi alt delle immagini, ma evitare il keyword stuffing.
Utilizzare il caricamento pigro (lazy loading)
- Il caricamento pigro carica le immagini solo quando vengono visualizzate sullo schermo, il che può migliorare i tempi di caricamento della pagina, soprattutto per le pagine con molte immagini.
- La maggior parte dei CMS e dei framework JavaScript ha plugin o librerie per il caricamento pigro.
Scegliere un CDN (Content Delivery Network)
- Un CDN distribuisce le immagini in tutto il mondo, il che può ridurre i tempi di caricamento per gli utenti in diverse località.
- Esistono diversi CDN gratuiti e a pagamento tra cui scegliere.
Ecco alcuni consigli per ottimizzare le immagini per il web
- Scegliere il formato file appropriato. Per le immagini fotografiche, il formato JPEG è il più comune e offre un buon equilibrio tra qualità e dimensioni del file. Per le immagini vettoriali, il formato PNG è preferibile in quanto offre una qualità costante indipendentemente dalle dimensioni.
- Ridurre le dimensioni dell'immagine. È possibile ridurre le dimensioni dell'immagine senza comprometterne la qualità utilizzando un software di editing immagini o un servizio di ottimizzazione online.
- Ridimensionare l'immagine alla dimensione richiesta. È importante ridimensionare l'immagine alla dimensione specifica richiesta dal sito web. Ciò contribuirà a ridurre le dimensioni del file senza comprometterne la qualità.
- Eliminare i dati EXIF. I dati EXIF sono informazioni aggiuntive sull'immagine, come la data di scatto, la fotocamera utilizzata e le impostazioni di esposizione. È possibile eliminarli utilizzando un software di editing immagini o un servizio di ottimizzazione online.
- Utilizzare attributi alt sulle immagini. Gli attributi alt sono descrizioni delle immagini che vengono utilizzate dai motori di ricerca per comprendere il contenuto delle immagini. È importante utilizzare attributi alt informativi e pertinenti.
Strumenti e servizi per ottimizzare immagini per web online
- Software di editing immagini, come Adobe Photoshop o GIMP.
- Servizi di ottimizzazione online, come TinyPNG, Kraken.io e Optimizilla.
- Plugin WordPress, come Imagify e Optimole.
Ottimizzare le immagini per il web è un processo importante che può migliorare le prestazioni del sito e la sua SEO. Seguendo questi consigli, è possibile ridurre le dimensioni delle immagini senza comprometterne la qualità, in modo da offrire un'esperienza migliore agli utenti e migliorare il posizionamento del sito nei motori di ricerca.
Questo tutorial di photoshop ci spiega come ottimizzare immagini per poterle usare sul web con l'aiuto della funzione salva immagini per Web di PhotoShop. Una fotografia pubblicata sul Web deve essere nitida e precisa ma non con dimensioni eccessive quindi pesante, altrimenti richiederebbe lunghi tempi per essere caricata.
Salva immagini per Web con PhotoShop
L'immagine ideale per Internet deve avere una risoluzione di 72 dpi (punti per pollice), essere in modalità colore RGB e pesare poco in quanto a byte. È qui che si rende molto utile la funzione salva immagini per Web di PhotoShop.
Con questo semplice strumento si avranno foto ottimizzate e pronte ad essere pubblicate sul web. Anche se le immagini avranno un peso minore non saranno danneggiate troppo, con salva immagini per Web si garantirà che i colori siano visualizzati correttamente. Quando si salva immagini per Web con PhotoShop, è possibile scegliere tra cinque diversi formati di file.
La migliore scelta per salvare una foto ricca di dettagli è formato JPEG. Il formato PNG-24 genera una profondità colore di 24 bit ed è una buona alternativa al file JPEG per le foto. Testo o immagini come loghi, che hanno un numero limitato di colori, sono salvate normalmente come file GIF. I file PNG-8 funzionano bene per la grafica con pochi colori e, analogamente ai file GIF, possono avere fino a 256 colori.
Tutorial di photoshop: ottimizzare immagini per usarle sul web
Lo strumento salva immagini per Web garantisce che è l'immagine ottimizzata utilizzi solo colori adatti a Internet. Se salvate un logo o immagine GIF, potete visualizzarne la tavolozza colori nell'area Tavola colore.
Si possono modificare le dimensioni della tavolozza influenzando il numero di colori utilizzati nell'immagine ottimizzata, tramite il controllo Colori. Normalmente per le immagini utilizzate in siti Web ne sono sufficienti 32.
Tuttavia se con 32 l'immagine dovesse apparire sfuocata portate il numero di colori a 64, 128 o 256. Salvando un logo con pochi colori la dimensione della tavolozza può essere ridotta rendendo il peso dei File più leggero. Per ridurre le dimensioni del file della foto quando salvate in file PNG, file GIF, è disponibile il menù a tendina Dithering.
Il Dithering aggiunge schema o punti ad un'immagine per fare in modo che sembri composta da più colori. Ciò permette di utilizzare una tavolozza con un numero minore di colori con conseguente riduzione delle dimensioni del file.

Per ottimizzare le immagini per web JPEG e PNG-24 con PhotoShop bisogna per prima cosa aprire il file che desideriamo salvare e cliccare su:
file> salva per Web e dispositivi. Indicando nel menù a tendina il formato che scegliamo per salvare l'immagine ad esempio JPEG .
Secondo passaggio:
Per modificare la compressione di un'immagine si deve usare il cursore Qualità o l'apposito menù a tendina che si trova sotto il tipo di file.
Terzo passaggio:
scegliamo la dimensione del file il cursore Sfoca è utile per ridurre la dimensione del file ma sfoca l'immagine. Il box Progressione ottimizzata crea foto che si caricano gradualmente aumentando un po' le dimensioni del file.
Per finire
cliccare su salva.
L'ottimizzazione delle immagini rappresenta un campo in continua evoluzione, dove nuove tecnologie e standard emergono costantemente. Approfondire questo argomento attraverso sperimentazione pratica, monitoraggio costante delle performance e aggiornamento sulle ultime tendenze tecnologiche vi permetterà di mantenere sempre un vantaggio competitivo nel panorama digitale moderno.
Bibliografia
- Steve Souders - High Performance Web Sites: Essential Knowledge for Front-End Engineers • Lara Callender Hogan - Designing for Performance: Weighing Aesthetics and Speed
• Jeremy Keith - Resilient Web Design • Scott Jehl - Responsible Responsive Design • Tim Kadlec - Implementing Responsive Design: Building Sites for an Anywhere, Everywhere Web
FAQ: Ottimizzare immagini
Quale formato immagine garantisce il miglior rapporto qualità-dimensioni?
Il formato ottimale dipende dal tipo di contenuto e dal target di compatibilità. WebP rappresenta attualmente il migliore compromesso per la maggior parte dei casi d'uso, offrendo riduzioni del 25-35% rispetto a JPEG mantenendo qualità visiva equivalente. Per progetti che richiedono massima compressione e hanno browser moderni come target, AVIF può ridurre ulteriormente le dimensioni del 50%. Tuttavia, è fondamentale implementare strategie di fallback per garantire compatibilità universale, utilizzando l'elemento <picture> per servire formati moderni ai browser compatibili e JPEG/PNG come backup.
Come implementare lazy loading senza impattare negativamente la SEO?
Il lazy loading moderno deve bilanciare performance e indicizzazione. Google supporta ufficialmente l'attributo loading="lazy" nativo, raccomandando di applicarlo solo alle immagini below-the-fold. Le immagini above-the-fold devono rimanere a caricamento immediato per non penalizzare LCP (Largest Contentful Paint). Per implementazioni JavaScript personalizzate, è cruciale utilizzare Intersection Observer API anziché eventi scroll per minimizzare l'impatto sulle performance. Inoltre, fornire sempre attributi width e height per prevenire layout shifts durante il caricamento ritardato.
Qual è la strategia ottimale per servire immagini responsive su dispositivi diversi?
Una strategia responsive efficace combina multiple tecniche complementari. L'utilizzo dell'attributo srcset con descriptor di densità pixel (1x, 2x, 3x) gestisce display ad alta risoluzione, mentre i descriptor di larghezza (w) abbinati all'attributo sizes permettono al browser di selezionare automaticamente l'immagine più appropriata. Per controllo maggiore, l'elemento <picture> con media queries specifiche consente di servire crop diversi o formati ottimizzati per ogni breakpoint. È essenziale testare su dispositivi reali per verificare che le immagini selezionate siano effettivamente appropriate per ogni scenario d'uso.
Come misurare l'impatto delle ottimizzazioni immagini sulle conversioni?
La misurazione dell'impatto richiede un approccio multi-metrico che combina performance tecniche e business metrics. Core Web Vitals (LCP, FID, CLS) forniscono indicatori tecnici misurabili tramite Google Search Console e Real User Monitoring tools. Per le conversioni, implementare A/B testing confrontando versioni ottimizzate e non ottimizzate delle pagine, monitorando metriche come tempo di permanenza, bounce rate e conversion rate. Tools come Google Analytics 4 permettono di correlare miglioramenti di velocità con obiettivi business. È fondamentale misurare su periodi sufficientemente lunghi (almeno 2-3 settimane) per ottenere dati statisticamente significativi.
Quali sono i principali errori da evitare nell'ottimizzazione delle immagini?
Gli errori più comuni includono over-compression che degrada eccessivamente la qualità visiva, particolarmente problematico per immagini di prodotti e-commerce dove la fedeltà visiva influenza le decisioni d'acquisto. Dimensionamento lato client rappresenta uno spreco di banda, servendo immagini ad alta risoluzione poi ridimensionate via CSS. Mancanza di attributi dimensionali causa layout shifts penalizzanti per CLS. Lazy loading indiscriminato applicato anche alle immagini above-the-fold rallenta il rendering iniziale. Infine, ignorare la compatibilità browser servendo formati moderni senza fallback può causare immagini mancanti su browser legacy, compromettendo l'esperienza utente e l'accessibilità del contenuto.
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