Molti fotografi, usano, programmi di fotoritocco sempre più sofisticati, per replicare gli effetti dei filtri fotografici. Ciò vuol dire che, forse, questo significa la fine per i filtri fotografici ? I filtri foto sono fatti in vetro o in plastica, entrambi si avvitano alla parte terminale dell’obiettivo, o sono parte di un kit è che comprende un contenitore di filtri e un anello adattatore che si avvita sulla parte terminale dell’obiettivo, a cui si applica poi il contenitore.
I filtri foto più vecchi tendevano a essere circolari, mentre i più recenti possono essere quadrati e scivolano facilmente nello spazio del contenitore. Tutti gli obiettivi delle reflex digitali e molti obiettivi per fotocamere ibride possono accettare i filtri; cercate la filettatura sulla parte terminale dell’obiettivo. I filtri avvitabili hanno un diametro diverso, spaziando da 45 a 95 mm circa e il contenitore di filtri solitamente ha le stesse dimensioni.
Ci dovrebbe essere un’etichetta sulla parte frontale dell’obiettivo che indica le dimensioni specifiche del filtro fotografico. Anche alcune fotocamere compatte possono avere un obiettivo con la filettatura.
Filtro polarizzatore per aumentare contrasto e saturazione
Il filtro polarizzatore è uno di quei casi in cui l’effetto del filtro non può essere facilmente riprodotto al computer. I filtri polarizzatori si comportano esattamente come le lenti polarizzatrici degli occhiali da sole, cioè tagliano la luce riflessa e riducono i riverberi dell’annebbiamento.
Se queste proprietà ottiche vengono spesso sfruttate in fotografia, i filtri polarizzatori possono anche essere utilizzati per aggiungere contrasto ai cieli blu e nuvolosi, rendendo il cielo più blu e le nuvole più bianche e possono anche aumentare la saturazione generale del colore di un’immagine.
Filtri polarizzatori con effetto oscurante
A causa dell’effetto oscurante complessivo dei filtri polarizzatori, è importante sapere che l’esposizione può essere ridotta di uno o due stop. Cioè, un paesaggio che ha bisogno di f/16 a 1/125 di secondo, potrebbe aver bisogno di un’esposizione di f/16 a 1/60 di secondo, oppure di f/11 o di f/8 a 1/125 di secondo, quando si utilizza un filtro polarizzatore, oppure potreste aumentare i valori Iso di una o due misure.
Filtro polarizzatore circolare e lineare
In commercio ci sono due tipi di filtri polarizzatori: lineare e circolare. I filtri polarizzatori lineari oramai non si usano quasi più perché non si adattano alle moderne tecnologie autofocus. Quindi la scelta cade su un filtro polarizzatore circolare, del diametro del nostro obiettivo. Acquistiamone uno sottile per il grandangolo, per prevenire la vignettatura. Usiamolo per le nostre fotografie di paesaggi e ci renderemo conto di quanto siano utili e importanti.
Se volete aggiungere un filtro polarizzatore alla vostra attrezzatura, assicuratevi di comprare un filtro polarizzatore circolare. Ci sono filtri polarizzatori lineari sul mercato, ma il modo in cui filtrano la luce può a volte non consentire un corretto funzionamento della misurazione e dell’autofocus della macchina fotografica.
I filtri polarizzatori tra gli accessori fotografici risultano essere essenziali. Costano all’incirca 50 € e sono i filtri più potenti e utili che possiamo montare sui nostri obiettivi. Il filtro polarizzatore per un fotografo paesaggista, è così importante che sono rari i momenti in cui non è montato sul suo obiettivo.
Sono uno strumento molto versatile non solo per le loro capacità di enfatizzare i colori, infatti, rendono i toni molto più vibranti, e sono in grado di vedere oltre la superficie dell’acqua, di ridurre i riflessi meno graditi e anche di allungare l’esposizione di un paio di stop.
La polarizzazione è più intensa quando la reflex è perpendicolare alla fonte di luce. Più la fotocamera è orientata verso i 90° dalla sorgente luminosa e più pronunciati diventano gli effetti del filtro. Continuando la rotazione merci 180° o indietro verso la fonte di luce, l’effetto viene ridotto .
Uso dei filtri polarizzatori nelle foto paesaggi
La luce riflessa dall’umidità nell’aria viene ridotta e i toni diventano più scuri e saturi. L’azzurro più intenso contrasta così meravigliosamente con le nuvole e aggiunge impatto e dinamismo anche ai cieli apparentemente più blandi.
La luce riflessa dal fogliame, o dall’erba, tende a rendere un po’ piatti i verdi: con il filtro tagliamo i riflessi e ravviviamo i colori, che però possono apparire eccessivamente saturi. Possiamo usarlo anche per rivelare profondità nascoste.
I filtri polarizzatori cancellano i riflessi sull’acqua e permettono di osservare sotto la superficie (hanno lo stesso effetto anche su finestre e altre superfici di vetro). La riduzione dei livelli di luce riflessa fa inoltre sì che possa prestarsi anche ad allungare i tempi di esposizione, per quanto in maniera inferiore rispetto a un filtro a densità neutra ND dedicato.
Sfruttare al meglio il filtro polarizzatore
Per avere buoni risultati quando lo usiamo, controllare la posizione del sole ossia da dove proviene la luce e pensiamo all’angolo di visuale. Ha il massimo effetto quando è perpendicolare al sole, quindi curiamo la nostra posizione. Se non otteniamo l’effetto voluto, cambiamo angolazione.
Fare attenzione al cielo, esaminare il cielo con cura mentre ruotiamo il filtro polarizzatore: è facile ritrovarci con una polarizzazione disomogenea e un lato dell’immagine più scuro dell’altro. Massima attenzione, perché l’uso del filtro polarizzatore dovrebbe risultare quasi impercettibile.
Cercare di non abusare del filtro, difatti come sempre con i colori forti, l’occhio può assuefarsi e indurci a un uso eccessivo. Se non riusciamo a renderci ben conto dei suoi effetti, rimuoviamolo dall’ottica, mettiamolo davanti agli occhi e ruotiamolo.
Evitare di sottoesporre, i filtri polarizzatori bloccano la luce riflessa e causano quindi un allungamento dei tempi di scatto. Il rischio, dunque, che portino a immagini mosse o sottoesposte. Controlliamo sempre l’istogramma e compensiamo la riduzione alzando gli ISO.
Effetti pratici dell’uso del filtro polarizzatore
In pratica il filtro polarizzatore ci aiuta a ridurre la quantità di luce riflessa da alberi o prati, saturando i colori esaltando l’intensità delle foglie primaverili. Inoltre riduce i riflessi sulle superfici dell’acqua, regalando più profondità e trasparenza allo specchio d’acqua che vogliamo fotografare. Inoltre il filtro polarizzatore ci permette di aumentare il contrasto e contribuisce a dare maggior impatto e definizione all’immagine. I filtri polarizzatori, in definitiva, sono uno strumento molto potente versatile, con caratteristiche che sono impossibili da replicare via software.
Filtro colorato per correggere le macchie di colore
Con le fotocamere a pellicola, i filtri colorati erano utilizzati per correggere una macchia di colore dovuta alla luce artificiale o per aggiungere un colore complessivo all’immagine; nessuna di queste due modifiche potrebbe essere fatta nella camera oscura dopo lo scatto.
L’uso dei filtri colorati per correggere le macchie di colore con la fotografia digitale è certamente ancora possibile, ma se state fotografando in formato Raw, ottenete verosimilmente una foto con un colore più adeguato elaborandola al computer.
Se si usa un filtro colorato, è possibile, per riscaldare, cioè renderla leggermente più rossa o raffreddare, cioè renderla leggermente più blu un’immagine, e molti fotografi, anche fotografando in digitale, ancora utilizzano questo metodo.
Comunque, si può ottenere un risultato altrettanto buono con il computer, usando programma di fotoritocco, che in più fornisce un livello molto più grande di controllo in termini sia di colori particolari che di loro forza. In post produzione per replicare l’effetto di certi filtri fotografici, molto può essere fatto, ci sono però diversi filtri di cui potreste ancora considerare l’acquisto.
Filtro ultravioletto (UV)
Applicare un filtro UV alla lente è una buona scelta, non tanto per le proprietà ottiche intrinseche, quanto per la protezione che offre all’obiettivo. Lo scopo di un filtro ultravioletto, è quello di ridurre la quantità di raggi ultravioletti che entrano nell’obiettivo, che in determinate situazioni possono causare nebbiosità.
I filtri ultravioletti sono trasparenti, possono essere lasciati sull’obiettivo senza alcun impatto sul colore o sul tono dell’immagine. Molti fotografi applicano i filtri UV per proteggere la parte frontale dell’obiettivo, dato che è molto più economico sostituire un filtro che è rimasto graffiato piuttosto che un obbiettivo costoso. Strofinare frequentemente un filtro è preferibile che pulire costantemente un obiettivo, che con il tempo può danneggiare il rivestimento dell’obiettivo.
Filtro graduato grigio neutro
Un altro filtro che molti fotografi professionisti di paesaggi portano con loro è il filtro graduato grigio neutro. Questo è un filtro grigio neutro in alto, che man mano, scendendo verso il basso, diventa trasparente. Il suo scopo è quello di superare il problema comune di esposizione sia per i cieli luminosi che per i terreni scuri.
Con una gamma di possibilità così ampia, spesso il cielo è sovraesposto, mentre il terreno è esposto correttamente, o viceversa. Utilizzando un filtro graduato grigio neutro potete mettere in esposizione il terreno, mentre l’elemento grigio nella parte superiore dell’obiettivo impedisce che il cielo sia sovraesposto.
Il filtro graduato grigio neutro è disponibile in diversi formati, colore grigio più scuro o più chiaro, che vengono utilizzati a seconda del livello di luminosità del cielo. Oltre che grigi, i filtri graduati sono disponibili in una vasta gamma di colori, come rosso, blu e giallo.
Filtro uniforme grigio neutro
Potreste anche avere un filtro uniforme grigio neutro, che è interamente grigio. Riducendo la quantità di luce che raggiunge il sensore (senza incidere sul colore), il filtro uniforme grigio neutro consente un’esposizione più lunga o una profondità di campo più stretta, che in determinate circostanze possono essere utilizzate in maniera creativa, come i filtri graduati, i filtri uniformi sono disponibili in diversi formati, che riducono l’esposizione di uno, due o tre stop.